Meteo: maggio 2023 più freddo della media ed estremamente piovoso, ecco le anomalie registrate in Italia
Evidente sotto media rispetto alle temperature massime, ma anomalie che si annullano considerando quelle minime.
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Sono da poco usciti i dati relativi alle anomalie termiche relative al mese di maggio 2023 per l'Italia, forniti dall'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima. Quel che emerge è che le temperature medie si sono mantenute leggermente inferiori alla media del periodo 1991-2020, con uno scarto negativo di 0,14°C. Stando alle statistiche, il mese da poco conclusosi risulta il 45° più caldo dal 1800 ad oggi, o il 180° più freddo. Le anomalie più marcate si sono avute al Sud Italia, con 0,29°C sotto la media, che si riducono a 0,02° sul Centro Italia e passano in positivo sulle regioni settentrionali, con +0,1°C.
Le anomalie negative risultano ancora più marcate se si considerano solo le temperature massime, in generale di 0,84°C inferiori alla media del periodo 1991-2020. A guidare la classifica è ancora una volta il Sud Italia, con -1,05°C, mentre il Centro e il Nord sono stati sostanzialmente sullo stesso piano, rispettivamente con -0,53°C e -0,52°C. La causa di tali anomalie negative si spiega con la frequente instabilità che ha accompagnato i nostro paese nel mese di maggio, caratterizzato da frequenti piogge anche di forte intensità, dunque precipitazioni superiori alla norma su gran parte del nostro paese, limitata presenza del Sole, nonché della assenza dell'anticiclone africano, responsabile negli anni scorsi di sensibili aumenti di temperatura.
Le anomalie termiche, tuttavia, si annullano se si considera l'andamento dei valori minimi. In questo caso lo scarto è stato positivo e non di poco. In generale si sono registrati 0,56°C oltre la media dell'ultimo trentennio, con +0,73°C al Nord Italia, +0,47° al Centro e +0,44° al Sud. Si è trattato del 15° maggio più caldo o del 109° più freddo dal 1800 ad oggi.
Come anticipato il mese di maggio è stato particolarmente piovoso sull'Italia, con episodi spesso anche a carattere alluvionale, primo fra tutti quello che ha coinvolto l'Emilia Romagna. Piogge intense hanno finalmente fatto la loro comparsa anche al Nordovest, provenuto da un lungo periodo di siccità che si protraeva ormai da due anni, con il ritorno della piena del Po a Torino e la neve ancora presente sulle Alpi a partire di 2500m di quota. A provocare tale andamento termico e con precipitazioni abbondantemente superiori alla norma è stato lo sbilanciamento dell'alta pressione sul Nord Europa, costante durante il mese di maggio, con una circolazione invertita che ha dato luogo ad anticicloni frequenti soprattutto sulle Isole Britanniche. Sul Mediterraneo al contrario è prevalso un corridoio depressionario caratterizzato da frequenti infiltrazioni relativamente fresche nordorientali, che ha alimentato vortici e perturbazioni.
Eloquente la mappa sottostate, che riporta gli accumuli pluviometrici complessivi del mese di maggio: da notare vaste aree in cui i valori hanno raggiunto o superato i 150-200mm, ma con picchi anche di oltre 450-500mm in particolare su pedemontana piemontese e sull'Appennino romagnolo, devastato dalla recente alluvione.